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Visualizzazione dei post da 2018

EMOZIONI ED AFFETTIVITÀ

Frequentemente si considerano emozioni e razionalità come separate o addirittura contrapposte . Le emozioni vengono inoltre definite come il lato "animale" che rende l'essere umano imperfetto . MOTIVAZIONI ED EMOZIONI Tutti noi viviamo in uno stato in un continuo stato di bisogno determinato da desideri che cerchiamo di soddisfare, senza i quali non avremmo alcuna motivazione ad agire . Si può dire che ogni nostra azione sia condotta con lo scopo di soddisfare una qualche forma di bisogno . La nostra vita è di conseguenza piena di piani o "programmi di azione" ; a questo punto intervengono le emozioni , strettamente legate alle motivazione a fare qualcosa . Le emozioni negative subentrano quando un bisogno non riesce ad essere soddisfatto o quando una motivazione viene frustrata Le emozioni positive nascono quando bisogni e motivazioni vengono soddisfatti Ma a cosa servono le emozioni? Il primo ad aver formulato una teoria a riguardo è sta

TEMA: ARROSSIRE - EMOZIONI

                    EMOZIONI – ARROSSIRE Nell'ultimo periodo l'argomento di analisi e studio in classe sono state le emozioni. Positive o negative che siano, le emozioni sono spesso state considerate qualcosa di negativo, il lato “animale” che rende l'uomo imperfetto, nonostante siano, a mio avviso, proprio ciò che ci rende umani, diversi da semplici fredde macchine tutte uguali. Parlando di “umanità”, possiamo chiamare in causa “un'emozione” precisa, o meglio, un'espressione provocata da e caratteristica di una precisa emozione quale la vergogna: il rossore. Quest'ultimo viene definito da Charles Darwin come l'espressione più caratteristica dell'uomo, in quanto nessun altro animale arrossisce a causa della vergogna. Il fattore fisico che determina il rossore è un grande afflusso di sangue nei vasi sanguigni presenti nel volto, che di conseguenza si gonfiano. Nonostante un fattore fisico stimolante ci sia, non è possibile provocare volontari

ANZIANITA' E INVECCHIAMENTO

L'età Parlando di avanzamento dell'età si parla di tre "tipi" di età diversi: L'età cronologica : il tempo trascorso dalla nascita L'età effettiva : dipende dalla condizione fisica e psicologica di una persona; è influenzata dal suo tenore di vita e dalla sua educazione. L'età percepita : l'età che, a discapito delle due precedenti, si sente di avere Non c'è quindi un'idea precisa di cosa significhi essere anziani. Nonostante ciò, sono stati stabiliti tre "stadi" dell'età matura , che valgono però solo nelle società occidentali: La mezza età: dai 45 ai 65 anni La terza età : dai 65 in poi La quarta età : creata per creare una distinzione tra coloro che, intorno ai 60 anni, ancora lavorano e le persone sopra i 75 anni che sono ormai in pensione A questo punto bisogna distinguere i concetti di " anzianità " e di " invecchiamento ".  Mentre la prima è segnata dall'ingresso nella

SCHEDA: LE DIFFERENZE CRONICHE TRA UOMINI E DONNE NEL LUOGO DI LAVORO

Il testo presenta il tema della disparità di trattamento economico tra uomini e donne, ponendo come argomentazioni il cosiddetto " glass ceiling " (la presenza di una "barriera" nella carriera che impedisce  alle donne di raggiungere posizioni alte, che vengono date più frequentemente agli uomini), il basso tasso di occupazione femminile (il più basso in Europa dopo Malta) e la differente retribuzione monetaria : sembra infatti che le donne guadagnino intorno al 4,9% in meno rispetto agli uomini.  A questi fatti si aggiungono altri dati: solo il 17,2% dei dipendenti e il 9,6% dei direttori sono donne, e questi ultimi vengono pagati in media l' 8,6% in meno degli uomini. Per risolvere almeno in parte questo problema, il presidente degli Stati Uniti (in cui le donne vengono pagate in media il 78% di quel che guadagnano gli uomini) Barack Obama rilasciò la " legge Ledbetter ", in cui vengono estesi i termini per le cause legate a trattamenti

LA PERSONA NEL CONTESTO LAVORATIVO: I GRUPPI DI LAVORO

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Il gruppo è un insieme di individui consapevolmente accomunati da interessi, bisogni o scopi. Quando il gruppo è un'unita con determinati scopi definita dalla struttura di un'organizzazione, si parla di gruppo formale .  I gruppi formatisi in modo più spontaneo vengono definiti gruppi informali , all'interno dei quali possono comunque svilupparsi specifiche dinamiche e regole  implicite.  I gruppi lavorativi possono anche essere descritti sulla base dell' omogeneità o eterogeneità  della competenza dei componenti e attraverso il tipo di struttura gerarchica  che possiedono.  Ruoli, cooperazione e conflitto All'interno di un gruppo, il ruolo  è un insieme di comportamenti tipici prodotto da norme sociali e che determina uno status , cioè il modo in cui si appare di fronte agli altri, e viene definito attraverso i ruoli di questi ultimi.  Irving Janis Il gruppo lavorativo  nasce per la realizzazione di  compiti  che sarebbero tropp

LA PERSONA NEL CONTESTO LAVORATIVO: L'ORIGINE DELLA MOTIVAZIONE

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Marie Jahoda Il lavoro è un elemento centrale nella vita di una persona, fondamentale per definire l' identità di una persona e la sua collocazione all'interno dei gruppi a cui appartiene. La psicologa Marie Jahoda ha proposto cinque funzioni del lavoro:  Struttura il tempo Permette contatti sociali (ad esempio con i colleghi) Costruisce un'identità sociale e un ruolo Collega scopi individuali e collettivi Garantisce un'attività regolare e un'espressione delle proprie potenzialità e valorizzando gli studi svolti nel corso della vita Nel mondo del lavoro, motivazioni e aspirazioni giocano un ruolo chiave. Motivazioni e atteggiamenti In un contesto lavorativo il comportamento e le azioni degli individui sono spesso legati dal fatto che ciò che si sta facendo avrà un' utilità generale .  Ciò che è davvero rilevante è l'atteggiamento soggettivo verso il raggiungimento di un obiettivo, dato dalla desiderabilità degli obietti

LO SVILUPPO DELLA PERSONA

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Le fasi dell'esistenza Nonostante la diversità di ogni storia personale, la psicologia ha tentato di descrivere a grandi linee le fasi della vita, suddividendola in quattro fasi principali: la giovinezza , la fase adulta , la mezza età e la vecchiaia . Ogni fase dura circa vent'anni con periodi di transizione tra di loro, caratterizzati da " crisi ".  Ovviamente queste fasi non descrivono perfettamente la vita di chiunque, data l'immensa varietà di differenti stili di vita, e in quanto alcune fasi possono essere saltate o anche ripetute.  Erikson e i cicli di vita L'idea della vita suddivisa in fasi che terminano in crisi prima di passare alla successiva fu sviluppata da Erik Erikson , psicologo tedesco. Egli suddivide la vita in otto fasi dicendo che le crisi con cui terminano, se non risolte, portano a problemi che si ripercuoteranno sull'individuo anche nelle fasi successive della sua vita.  Le otto fasi sono le seguenti:    L