EMOZIONI ED AFFETTIVITÀ

Frequentemente si considerano emozioni e razionalità come separate o addirittura contrapposte. Le emozioni vengono inoltre definite come il lato "animale" che rende l'essere umano imperfetto.

MOTIVAZIONI ED EMOZIONI

Tutti noi viviamo in uno stato in un continuo stato di bisogno determinato da desideri che cerchiamo di soddisfare, senza i quali non avremmo alcuna motivazione ad agire. Si può dire che ogni nostra azione sia condotta con lo scopo di soddisfare una qualche forma di bisogno.
La nostra vita è di conseguenza piena di piani o "programmi di azione"; a questo punto intervengono le emozioni, strettamente legate alle motivazione a fare qualcosa.

  • Le emozioni negative subentrano quando un bisogno non riesce ad essere soddisfatto o quando una motivazione viene frustrata
  • Le emozioni positive nascono quando bisogni e motivazioni vengono soddisfatti

Ma a cosa servono le emozioni? Il primo ad aver formulato una teoria a riguardo è stato Charles Darwin. Per lui le emozioni hanno la funzione di migliorare l'adattamento di un organismo ad un ambiente: con esse si può evitare in maniera efficace e rapida le fonti di pericolo (emozioni negative) e perseguire comportamenti positivi (emozioni positive).

IL FUNZIONAMENTO DELLE EMOZIONI

Esistono due punti di vista sul funzionamento delle emozioni:

  • Le emozioni sono causate da modificazioni che avvengono nel nostro organismo
  • L'emozione è qualcosa che avviene prima in specifiche zone del cervello e che poi causa le reazioni fisiologiche
Il nostro modo di sentire un'emozione è in parte anche dovuto alla situazione che stiamo vivendo.

L'ESPRESSIONE DELLE EMOZIONI

L'emozione non viene provata solo interiormente, ma viene comunicata agli altri con le parole e con l'espressione del volto.
Per Darwin il legame tra emozioni e movimenti del volto è universale e innato, mentre la cultura lo influenzerebbe solo in minima parte.
Questa teoria è poi stata provata da altri studiosi attraverso esperimenti, confrontando le espressioni e il riconoscimento di diverse emozioni tra culture che non erano mai entrate in contatto.
Questo non significa però che tutte le persone provino le stesse emozioni di fronte alle stesse situazioni. Esistono differenze sia tra individui che tra culture.. Alcuni studiosi affermano che le emozioni fondamentali sono universali, ammettendo però che possono esistere emozioni più che dipendono da una cultura specifica, che non hanno una traduzione immediata nella cultura occidentale, come l'oime o l'amai nella cultura giapponese.

AFFETTIVITÀ, AMORE E ATTACCAMENTO

Il sentimento sta alla base dei rapporti sociali e costituisce il "collante"che tiene insieme le persone;si definisce come amore, affettività e altruismo. Si tratta di emozioni "sociali", ovvero sentimenti che nascono in relazione ad altri individui.
Già negli animali più evoluti ,come anche nei bambini piccoli, si nota un comportamento di attaccamento alla madre. Questo tipo di amore è messo in relazione con l'amore di coppia perché si ritiene che  il modo in cui i bambini si legano alla madre determina anche il loro atteggiamento verso il sentimento di amore e innamoramento da grandi.
Nelle relazioni di affetto e amore entrano in gioco il desiderio di vicinanza e intimità e  il desiderio di essere liberi e indipendenti, spesso contrapposti: troppa vicinanza può portare una persona a vedere la propria indipendenza minacciata, così come troppa distanza e indipendenza rendono la persona desiderosa di più intimità.

LA RICERCA DI SENSAZIONI FORTI

Come in precedenza esposto, si dice che l'emozione abbia la funzione di rendere più efficiente la comprensione delle situazioni, tuttavia il desiderio di provare emozioni può essere fine a se stesso, specialmente nel caso di emozioni forti.
Un'ipotesi a riguardo è che ogni individuo vada alla ricerca di un livello di "stimolazione" per lui ottimale, caratteristica che varia con l'età e raggiunge l'apice intorno ai 18/20 anni.
A parte casi estremi, tutte le persone hanno un livello di stimolazione per loro ottimale e quindi ognuno tende a soddisfare questo livello ricercando a modo suo le emozioni che preferisce.


EMOZIONI UNIVERSALI

Per circa mezzo secolo gli psicologi hanno provato a definire quali fossero gli stati d'animo e le emozioni visibili dal volto che possono essere considerati universali. Fino ad oggi di questa lista facevano parte sei emozioni (Big Six): gioia, tristezza, rabbia, paura, sorpresa e disgusto.
Si pensa però che gli stati d'animo "universali"cambino di epoca in epoca.
Per questo motivo, alcune emozioni candidate ad aggiungersi alle "grandi sei" sono ispirazione, curiosità, gratitudine, orgoglio e confusione.



















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